martedì 3 maggio 2011

L'Afghanistan e il crollo della distensione. (Storia)

Nel 1964 una costituzione di stampo liberale promossa dal re Zahir Shah aveva dato vita ad un regime parlamentare. Per un certo tempo ci fu una fioritura di partiti e partitini: quelli di sinistra (PDPA, Partito Popolare Democratico dell'Afghanistan) sempre più influenzati dall'Unione Sovietica e gli altri sempre più inclini all'ideologia islamica.Ai margini restavano piccoli gruppi estremisti, come i maoisti e il gruppo laico Sholah -e-javed (Fiamma Eterna), che riuniva popolazioni non Pushtun di religione sciita (mentre due terzi di popolazione erano di religione sunnita) e altri scontenti della svolta a sinistra della monarchia costituzionale di Zahir Shah.
A poco a poco però il Re non fu capace di evitare che si erodessero i principi democratici che egli stesso aveva contribbuito ad affermare con la costituzione del 1964.Seguì un colpo di stato militare capeggiato dal cugino del Re, Muhammad Daoud, che proclamò la repubblica e la fine della monarchia.
I Fatti che avrebbero provocato il fatale intervento militare sovietico nel dicembre 1979 siano cominciati nel 1977, con la riunificazione delle due fazioni rivali del PDPA, Parcham (Bandiera)sostenuto soprattutto dai giovani delle élite urbane di lingua persiana e Khalq (il Popolo) tra la popolazione rurale di più umili origini e in particolare tra i Pushtun.
L'alleanza del PDPA era fragile ed effimera ma contribuì al successo di un altro putsch militare , esiziale stavolta, per Daoud, che nel tentativo di resistere finì ammazzato con quasi tutti i suoi familiari. La strage avvenne il 27 aprile 1978 e portò finalmente al potere il PDPA, che a quel punto la CIA e altre organizzazioni di controspionaggio occidentali consideravano un partito comunista filosovietico.
La fazione vincente nella Saur , la "rivoluzione d'aprile" come fu battezzata, era quella del Kahlq,  numericamente prevalente nei confronti del Parcham, l'ala più moderata.
Dall'aprile del 1978 il nuovo presidente Nur Muhammad Taraki, autore di testi marxisti di scarsa importanza, si trovò come avversario un politico assai più abile di lui, Hafizullah Amin (che, vedi caso, aveva studiato negli Stati Uniti, alla Columbia University di N.Y.)
Nel periodo iniziale del governo taraki, il Cremlino e il presidente Breznev seguivano con estrema attenzione l'evoluzione in corso nel paese, Breznev sospettava che Amin fosse filoamericano e magari un agente della CIA....(to be continued)

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